IO E DAGOSPIA, UNA COLLABORAZIONE PIENA DI IRONIA E SATIRA POLITICA
Dagospia è il sito di informazione politica per eccellenza. Tra i primi dieci siti più visti in italia, con una media giornaliera di oltre duecentomila visitatori.
Il sito è stato fondato oltre 10 anni fa da Roberto D'agostino, vulcanico personaggio già presente nella banda di Renzo Arbore nella storica trasmissione "L'altra Domenica", che fece la storia della TV negli anni '70 del scolo scorso.
Dagospia in poco tempo si è imposto come una presenza abituale nel panorama politico italiano, il sito è fra i primi che vengono aperti e compulsati ogni mattina dai politici italiani e dai loro collaboratori, un pò con speranza e un pò con timore.
Con speranza, perchè se non sei su Dagospia vuol dire che come politico conti molto poco, ma anche con timore, perchè il Dago non ci va giù leggero con i commenti sui personaggi e sulle vicende politiche, corredando quasi sempre gli articoli con immagini e fotomontaggi che prendono di mira con ironia un pò tutti i protagonisti delle cronache quotidiane, sia in Italia che in tutto il mondo.
Quelli che mi conoscono sanno che un po' per lavoro e un po' per passione ho da sempre una certa dimestichezza con la manipolazione delle immagini e con i fotomontaggi. A questo si aggiunge una conoscenza piuttosto approfondita delle vicende politiche italiane e non solo, che seguo con attenzione praticamente da quando ero ragazzo.
E' quindi su questa logica che si è inserita la mia collaborazione con Dagospia, che dura ormai da anni e che ha fornito al sito decine di fotomontaggi sempre caratterizzati da forte ironia, ma sempre nei limiti della correttezza e del buon gusto.
La collaborazione è iniziata quasi per caso, ero già da tempo un lettore di Dagospia, e mi sono chiesto se non potevo forse fornire io stesso delle immagini che vedevo realizzate e pubblicate, di altri collaboratori del sito.
Così, il giorno successivo alla elezione inaspettata di Donald Trump alla presidenza degli stati uniti, nel novembre del 2016, ho scritto a D'agostino, chiedendo di collaborare, e inviando l'immagine che vedete qui sotto. La risposta è stata immediata, detto e fatto, sono stato arruolato nel team dei "vignettisti" di Dagospia e il giorno dopo mi sono trovato l' immagine pubblicata sul sito.
Da quel momento la collaborazione si è avviata su un binario di periodicità, che non è basata su un calendario fisso di presenze, ma dipende dall'estro e dall'inventiva.
Quando le circostanze sono propizie, quando mi viene una ispirazione su un certo tema o soggetto o personaggio politico, realizzo un fotomontaggio, lo invio alla redazione che quasi sempre lo pubblica, a corredo di un articolo che ne riprende il tema.
Qui di seguito una galleria delle tante tavole pubblicate nel corso di questi ultimi anni. E poichè la collaborazione continua, si aggiungeranno poi nuove immagini quando saranno pubblicate.
Perso malamente il referendum sul quale aveva giocato molte delle sue Carte, Matteo Renzi è costretto a rassegnare le dimissioni da capo del governo e nel dicembre del 2016, diventa Premier Paolo Gentiloni, che era stato ministro degli esteri nel governo precedente.
Con il suo sono ben 67 i governi che si sono succeduti nella storia della repubblica, praticamente uno ogni anno. Così un Humphrey Bogart nei panni dell'italiano medio si rivolge sconsolato all'amante Ingrid Bergman, come nell'indimenticabile film Casablanca. E la risposta sempra ispirata e molto incoraggiante...
Qui nel novembre del 2018, con il governo Lega-Grillini in carica, una presentazione dei due personaggi, in veste di esploratori, che sono gli esponenti di punta di questo governo, presieduto da Giuseppi Conte, l'uomo politico miracolato, spinto dal nulla e dalla mancanza di figure di rilievo del movimento 5 stelle al vertice della politica italiana.
Qui siamo nel Luglio del 2019, in piena guerra dei migranti fra il Ministro dell'Interno Salvini e i rappresentanti dell'opposizione, che pur di dare contro al ministro salgono sulla nave della famosa Carola Rakete, e diventano inevitabilmente "Pirati dei Caraibi, o Pirati a Lampedusa". Al centro, più pirata di tutti, si riconosce Graziano Del Rio, a sinistra, la stessa Carola, "capitana coraggiosa" e un pò dispettosa.
Siamo a ottobre 2019, è in corso una serie di elezioni regionali dove il centrodestra finora ha sempre prevalso. Adesso si vota in Umbria, feudo da sempre della sinistra, e gli esponenti di quell'area, grillini compresi, si schierano compatti col loro candidato ma, come previsto dalla mia immagine, anche questa volta arriverà "la pallonata" e vincerà di nuovo il centrodestra.
Nel novembre del 2019, Di Maio è ministro degli esteri. C'è la crisi dell'ILVA in pieno svolgimento. L'azienda di Taranto adesso è controllata da una società indiana. Giggino, che, come è noto non ha molta dimestichezza con la geografia, scambia gli indiani dell'India con gli indiani d'America, e si attrezza per andare a parlare con loro...
Questo è uno dei fotomontaggi che ho fatto più volentieri. Nel luglio del 2020 la corte internazionale dell'Aja assolve definitivamente i due Marò italiani che vedono finalmente svanire, dopo anni di tribolazioni e angoscie, l'incubo di dover tornare in india per essere consegnati alla caritatevole giustizia indiana.
Nell'Ottobre del 2020, Giuseppi Conte ha cambiato maggioranza come si cambiano un paio di calzini, e ora governa con il PD, che fino ad allora i grillini avevano odiato e dileggiato, nella coalizione giallorossa.
Settembre 2020, anche i personaggi pubblici, attori e cantanti vengono coinvolti nella propaganda governativa per continuare a tenere i cittadini al guinzaglio e limitarne ancora le libertà individuali approfittando della situazione legata alla lunga coda della pandemia. Qui Conte ha la pensata di coinvolgere un personaggio che di "misure" se intende parecchio... E la cosa più divertente è l'espressione di Rocco Casalino che medita sulla proposta. Forse gli viene in mente qualcosa...
Intanto si procede a colpi di decreti del Presidente del Consiglio con sempre più strampalate normative anti-covid. Conte emette un decreto che alle cene o feste casalinghe non possano partecipare più di 5 persone. Così eccolo affiancare Fantozzi nella mitica gag delle informazioni sulla partita di calcio, andando casa per casa a controllare quante persone ci siano all'interno...
Ancora miracoli per Mario Draghi, qui nei panni di un improbabile Mosè, divide le acque del mare per far passare lo scalcinato camioncino che trasporta i partiti italiani.
E finalmente arriva il momento della gran lotteria per l'elezione del Presidente della Repubblica, siamo ai primi di gennaio del 2022. Qui i politici hanno dato il meglio e il peggio di sè stessi, facendo giri e rigiri di valzer, bruciando via via vari candidati, finchè alla fine sono tornati sui loro passi, rieleggendo Mattarella. Stesso copione di qualche anno fa con la rielezione di Napolitano. Ovvio che questi giri di valzer mi hanno dato lo spunto per creare diverse "interpretazioni", via via che la cronaca quotidiana proponeva nuovi candidati.
Il balletto procede, non emerge ancora alcun candidato forte da poter vincere la competizione, il cerchio magico di Forza Italia, convince Berlusconi che potrebbe avere qualche chance di essere eletto alla più alta carica dello stato. Lui sembra crederci e gioca le sue carte nei confronti degli alleati, ma come è anche troppo evidente, la sua è una missione impossibile, nessuno al di là dei discorsi di circostanza, ha mai pensato che "Il Banana", come lo chiama Dagospia, abbia qualche possibilità di elezione.
Come è noto il candidato ideale alla presidenza sarebbe stato Mario Draghi, ma lui è presidente del Consiglio e tutti vedono con difficoltà il suo trasferimento al Quirinale, perchè questo fatto costringerebbe a rifare da capo l'alleanza di governo, trovando a sua volta un nuovo candidato per la presidenza del consiglio.
Le votazioni comunque si succedono senza risultato, vengono bruciati i nomi della Presidente del Senato Casellati e di Elisabetta Bellloni, alto funzionario dello Stato.
Così il 24 gennaio comincia a farsi strada l'idea di tornare alla casella di partenza e si comincia a guardare di nuovo a Mattarella, nonostante la ostentata indisponibilità del Presidente, che aveva sbandierato il trasloco nel nuovo appartamento, con tanto di immagine dei materassi caricati sul camion. Però, chi lo conosce bene sussurra che se tutti i partiti si appellassero a lui e se si trattasse di rendere un ultimo servizio alla nazione...
Così il 29 gennaio 22, si arriva all'epilogo, quello che all'inizio sembrava impossibile si concretizza. Tutti i partiti, che hanno dato il peggio di sè in questa inconcludente vicenda, fanno appello alla responsabilità del Presidente uscente e questi viene rieletto con un quasi plebiscito di oltre 700 voti. Nello stesso momento anche Draghi, obtorto collo, deve continuare a tenere per le mani il bandolo della complicata matassa del governo.
Con l'arrivo di Draghi al governo le cose per l'Italia sembrano mettersi un pò in carreggiata. Si va verso la fine della pandemia e la figura di Draghi rivaluta il nostro paese agli occhi delle altre nazioni europee come Francia E Germania, che adesso ci considerano un partner ed un interlocutore importante.
Nel frattempo Di Maio ha creato un suo partitino che, con poca fantasia, ha chiamato Impegno Civico, dopo l'uscita dal movimento 5 stelle. Ma è alle prese con un problema di difficile soluzione: dovrebbe raccogliere in tutta Italia circa 30 mila firme per potersi presentare alle elezioni. Disperando di farcela, cerca la scorciatoia che sembra quasi una beffa per uno che doveva aprire il parlamento come una scatoletta di tonno, ricordate?
Intanto sul fronte di centrodestra i sondaggi vanno a gonfie vele per l'alleanza, ma sopratutto per il partito di Giorgia Meloni. La sua preoccupazione quindi non è tanto vincere le elezioni, quanto doversi trovare a governare, e magari proprio a capo del governo, con una situazione economica difficilissima e con la ostilità dichiarata dei poteri forti internazionali, a cominciare ovviamente dagli ineffabili burocrati di Bruxelles.
Siamo ai primi di settembre, la campagna elettorale va avanti, ed Enrico Letta si ingegna come può, si inventa un improbabile ruolo di pizzaiolo per raccattare qualche voto in più. Ma sappiamo che Enrico è un uomo permaloso, che sa serbare rancore. Lo ricordiamo ai tempi del confronto con Renzi quando era Premier, e del famoso "Enrico stai sereno..." a cui è seguita la defenestrazione a stretto giro di posta. E poi ovviamente si è attaccato all'orecchio pure il comportamento di Calenda, che, come nelle classiche storie di matrimonio di una volta, lo ha prima sedotto e poi abbandonato.
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