IO E DAGOSPIA, UNA COLLABORAZIONE PIENA DI IRONIA E SATIRA POLITICA

Dagospia è il sito di informazione politica per eccellenza. Tra i primi dieci siti più visti in italia, con una media giornaliera di oltre duecentomila visitatori.

Il sito è stato fondato oltre 10 anni fa da Roberto D'agostino, vulcanico personaggio già presente nella banda di Renzo Arbore nella storica trasmissione "L'altra Domenica", che fece la storia della TV negli anni '70 del scolo scorso.

Dagospia in poco tempo si è imposto come una presenza abituale nel panorama politico italiano, il sito è fra i primi che vengono aperti e compulsati ogni mattina dai politici italiani e dai loro collaboratori, un pò con speranza e un pò con timore.

Con speranza, perchè se non sei su Dagospia vuol dire che come politico conti molto poco, ma anche con timore, perchè il Dago non ci va giù leggero con i commenti sui personaggi e sulle vicende politiche, corredando quasi sempre gli articoli con immagini e fotomontaggi che prendono di mira con ironia un pò tutti i protagonisti delle cronache quotidiane, sia in Italia che in tutto il mondo.

Quelli che mi conoscono sanno che un po' per lavoro e un po' per passione ho da sempre una certa dimestichezza con la manipolazione delle immagini e con i fotomontaggi. A questo si aggiunge una conoscenza piuttosto approfondita delle vicende politiche italiane e non solo, che seguo con attenzione praticamente da quando ero ragazzo.

E' quindi su questa logica che si è inserita la mia collaborazione con Dagospia, che dura ormai da anni e che ha fornito al sito decine di fotomontaggi sempre caratterizzati da forte ironia, ma sempre nei limiti della correttezza e del buon gusto.

La collaborazione è iniziata quasi per caso, ero già da tempo un lettore di Dagospia, e mi sono chiesto se non potevo forse fornire io stesso delle immagini che vedevo realizzate e pubblicate, di altri collaboratori del sito.

Così, il giorno successivo alla elezione inaspettata di Donald Trump alla presidenza degli stati uniti, nel novembre del 2016, ho scritto a D'agostino, chiedendo di collaborare, e inviando l'immagine che vedete qui sotto. La risposta è stata immediata, detto e fatto, sono stato arruolato nel team dei "vignettisti" di Dagospia e il giorno dopo mi sono trovato l' immagine pubblicata sul sito.

Da quel momento la collaborazione si è avviata su un binario di periodicità, che non è basata su un calendario fisso di presenze, ma dipende dall'estro e dall'inventiva.

Quando le circostanze sono propizie, quando mi viene una ispirazione su un certo tema o soggetto o personaggio politico, realizzo un fotomontaggio, lo invio alla redazione che quasi sempre lo pubblica, a corredo di un articolo che ne riprende il tema.

Qui di seguito una galleria delle tante tavole pubblicate nel corso di questi ultimi anni. E poichè la collaborazione continua, si aggiungeranno poi nuove immagini quando saranno pubblicate.


Perso malamente il referendum sul quale aveva giocato molte delle sue Carte, Matteo Renzi è costretto a rassegnare le dimissioni da capo del governo e nel dicembre del 2016, diventa Premier Paolo Gentiloni, che era stato ministro degli esteri nel governo precedente.
Con il suo sono ben 67 i governi che si sono succeduti nella storia della repubblica, praticamente uno ogni anno. Così un Humphrey Bogart nei panni dell'italiano medio si rivolge sconsolato all'amante Ingrid Bergman, come nell'indimenticabile film Casablanca. E la risposta sempra ispirata e molto incoraggiante...



Qui nel novembre del 2018, con il governo Lega-Grillini in carica, una presentazione dei due personaggi, in veste di esploratori, che sono gli esponenti di punta di questo governo, presieduto da Giuseppi Conte, l'uomo politico miracolato, spinto dal nulla e dalla mancanza di figure di rilievo del movimento 5 stelle al vertice della politica italiana.



Col governo giallo-verde e Salvini Ministro dell'Interno cambia la politica dell'immigrazione e si potrebbe pensare che sia finita la pacchia per le ONG e le organizzazioni che hanno fatto diventare un business importare migranti in Italia. E così ai nuovi arrivati si prepara una sorpresa.



Però non tutto va liscio per Salvini, nel Gennaio del 2019 è sotto attacco dei magistrati per la sua azione da Ministro dell'Interno contro gli sbarchi di clandestini e contro le ONG che operano in mare per portare in Italia migranti da tutto il mediterraneo, e alimentare il lucroso business della accoglienza. Eccolo dunque in difficoltà, imprigionato nelle vesti di un improbabile, ma credibile Papillon.


Qui siamo nel Luglio del 2019, in piena guerra dei migranti fra il Ministro dell'Interno Salvini e i rappresentanti dell'opposizione, che pur di dare contro al ministro salgono sulla nave della famosa Carola Rakete, e diventano inevitabilmente "Pirati dei Caraibi, o Pirati a Lampedusa". Al centro, più pirata di tutti, si riconosce Graziano Del Rio, a sinistra, la stessa Carola, "capitana coraggiosa" e un pò dispettosa.

Siamo a ottobre 2019, è in corso una serie di elezioni regionali dove il centrodestra finora ha sempre prevalso. Adesso si vota in Umbria, feudo da sempre della sinistra, e gli esponenti di quell'area, grillini compresi, si schierano compatti col loro candidato ma, come previsto dalla mia immagine, anche questa volta arriverà "la pallonata" e vincerà di nuovo il centrodestra.



Nel novembre del 2019, Di Maio è ministro degli esteri. C'è la crisi dell'ILVA in pieno svolgimento. L'azienda di Taranto adesso è controllata da una società indiana. Giggino, che, come è noto non ha molta dimestichezza con la geografia, scambia gli indiani dell'India con gli indiani d'America, e si attrezza per andare a parlare con loro...


Nel giugno del 2020 sembra che si vada verso la fine della pandemia, anche se non sarà così. Allora si comincerà ad ironizzare su quello che essendosi ormai abituati portano la mascherina anche se sono da soli in mezzo alla campagna. Così una immagine curiosa della squadra di calcio del Napoli mi ha fornito lo spunto per illustrare un articolo sulla controversa vicenda delle regole anti covid.


Questo è uno dei fotomontaggi che ho fatto più volentieri. Nel luglio del 2020 la corte internazionale dell'Aja assolve definitivamente i due Marò italiani che vedono finalmente svanire, dopo anni di tribolazioni e angoscie, l'incubo di dover tornare in india per essere consegnati alla caritatevole giustizia indiana.
Il gesto dell'ombrello è rivolto sicuramente agli indiani, una nazione che in questa vicenda si è dimostrata solo avida di denaro e alla ricerca di un capro espiatorio qualsivoglia per un reato che non era stato commesso dai due militari italiani.
E se la sono presa con gli italiani non a caso, perche sapevano che siamo una nazione debole e indecisa a tutto nei rapporti internazionali e non sappiamo difendere i nostri connazionali all'estero.
Avessero provato a prendere due militari americani, o anche inglesi o francesi, sarebbe stata tutta un'altra storia e avrebbero preso delle legnate sui denti.
Ma il gesto dell'ombrello è rivolto anche ai tanti italiani che hanno sempre tifato per il loro arresto in India e non vedevano l'ora che fossero processati e condannati in quella nazione vendicativa, priva di regole democratiche e di garanzie per chi dovesse cadere nelle grinfie della loro giustizia.
E questi italiani anti-italiani, tifavano contro i nostri soldati senza motivo che non fosse una generica avversità verso i militari, verso le divise. Che nella loro mentalità distorta, come quella di quella pseudo-scrittrice, tale Michela Murgia, degna rappresentante della categoria sinistro-radical-chic al caviale, si spaventano quando vedono un cappello da alpino, come quello del Generale Figliuolo, invece di esserne rassicurati, evocando lo spettro dei colonnelli greci o argentini, che esiste solo nella loro fantasia.
Tiè.... 


Nell'Ottobre del 2020, Giuseppi Conte ha cambiato maggioranza come si cambiano un paio di calzini, e ora governa con il PD, che fino ad allora i grillini avevano odiato e dileggiato, nella coalizione giallorossa.
Un uomo per tutte le stagioni dunque e quindi una specie di Giano Bifronte, qui ben raffigurato.



Conte, in piena pandemia governa a colpi di decreti, cercando di mettere un qualche minimo riparo ai gravi danni arrecati all'economia della politica delle chiusure totali operate nella fase più acuta del covid. Ma chissà perchè, il governo chiama queste poche briciole di aiuti col nome di "ristori", che evocano più le sagre patronali che degli interventi dello stato a favore delle categorie colpite dalla crisi. 
Ecco dunque un Conte in versione "sagra della salsiccia" a cuocere salamelle nella piazza davanti a Palazzo Chigi.


Settembre 2020, anche i personaggi pubblici, attori e cantanti vengono coinvolti nella propaganda governativa per continuare a tenere i cittadini al guinzaglio e limitarne ancora le libertà individuali approfittando della situazione legata alla lunga coda della pandemia. Qui Conte ha la pensata di coinvolgere un personaggio che di "misure" se intende parecchio... E la cosa più divertente è l'espressione di Rocco Casalino che medita sulla proposta. Forse gli viene in mente qualcosa...


Intanto si procede a colpi di decreti del Presidente del Consiglio con sempre più strampalate normative anti-covid. Conte emette un decreto che alle cene o feste casalinghe non possano partecipare più di 5 persone. Così eccolo affiancare Fantozzi nella mitica gag delle informazioni sulla partita di calcio, andando casa per casa a controllare quante persone ci siano all'interno... 



Nel frattempo in Italia la Azzolina si da da fare come Ministro della Pubblica Istruzione e, dopo aver fatto danni e buttato via milioni di euro con l'acquisto degli assurdi banchi a rotelle, avverte il personale della scuola che dovranno essere molto attenti a come vanno le cose, perchè in caso contrario sarà lei stessa a punirli personalmente. Ecco dunque "Miss Labbra Rosse", nei panni di una probabilissima mistress armata di frusta.

Nel gennaio del 2021 sfumano definitivamente le speranze di Trump di contestare il risultato elettorale e deve rassegnarsi a lasciare la Casa Bianca.
Sono piuttosto allergico al progressismo radical e alle sue anime belle, e vado spesso controcorrente rispetto alla vulgata dominante, per cui non solo mi è piaciuta l'elezione di Trump a presidente USA, ma l'ho pure ipotizzata fin dall'inizio quando nessuno ci credeva.
Il vecchio Donald, nonostante le sue mattane e la predisposizione a volte a farsi del male da solo, ha fatto cose buone per l'economia americana e si è distinto, dal Nord Corea al Medio Oriente, per una concreta distensione in politica internazionale.
Resto dell'idea che sia stato sopratutto sfortunato, perchè, senza l'arrivo della sciagurata pandemia, sarebbe certamente stato rieletto.
Ma adesso che le le luci stanno per spegnersi, nonostante la sua resistenza accanita, mi è venuta quasi spontanea questa immagine, che pur nella caduta, ha una sua grandezza e rende l'onore delle armi.
Comunque non sarà un problema, perchè le regole della democrazia, ancorchè tirate parecchio per i capelli da tutti i media americani e tutto l'establishment schierati contro Trump, vanno sempre rispettate.
E poi se siamo sopravvissuti a 8 anni della presidenza Obama, guerrafondaio e premio nobel per la pace a sua insaputa, possiamo ben avviarci senza problemi a qualche anno della presidenza di "Sleepy Joe".
Però ci tenevo a rendere l'onore delle armi al vecchio Donald, e Dagospia ha ripreso puntualmente il mio fotomontaggio.

E arriviamo così al febbraio del 2021, subito dopo che l'azione di Renzi che ha fatto cadere il governo Conte bis, preparando la strada all'arrivo di Sua Maestà Mario Draghi al governo. Renzi, che pur non avendo oggi un grande consenso personale si muove in politica come una volpe in pellicceria, mi ha ispirato questa immagine, dove sfotte un Conte gelataio, costretto a cambiare mestiere. Renzi è sempre uguale, fin dai tempi del mitico "stai sereno..." che pronunciò nei confronti di Enrico Letta pochi giorni prima di farlo fuori a sua volta per sostituirlo a Palazzo Chigi.


Caduto il governo Conte, il presidente Mattarella apre le consultazioni per poter dare l'incarico per il nuovo governo. Dopo varie ipotesi e ripensamenti, il Presidente conferisce, un pò a sorpresa, un "incarico esplorativo" a Roberto Fico, che è l'ineffabile Presidente della Camera, miracolato ed elevato a quella carica prestigiosa e poco meritata, sull'onda del travolgente successo grillino alle elezioni del 2018.
Ecco dunque Fico, nelle improbabilissime vesti di esploratore, addentrarsi nella giungla della politica italiana...


Ed ecco a metà febbraio 2021 l'arrivo di sua maestà Mario Draghi alla Presidenza del Consiglio, che da inizio alla sua epopea.
Non poteva che essere "l'Armata Draghileone", dove il salvatore della patria troneggia fra alcuni dei suoi scudieri, tra cui in primo piano Luigino di Maio, abile a conservarsi la poltrona di Ministro degli Esteri, e poi la faccia triste di Speranza, confermato ahinoi al Ministero della Salute, che tutto evoca fuorchè il significato del suo nome...
E un allegro Brunetta, anche lui miracolato e contentissimo di tornare a fare il ministro, assieme a Franceschini, combattivo con la spada in mano, pronto a respingere i nemici della Cultura.

E arriva la santificazione di mario Draghi il "Salvatore", qui raffigurato a camminare sulle acque...



Qui diventa il terzo Papa, fra Benedetto e Francesco...


Ancora miracoli per Mario Draghi, qui nei panni di un improbabile Mosè, divide le acque del mare per far passare lo scalcinato camioncino che trasporta i partiti italiani.



E con Draghi, per coordinare la distribuzione dei vaccini e la lotta alla pandemia, entra in scena il mitico generale Figliolo. Sempre in divisa e sempre col cappello da alpino e la sua brava penna. 
Viene tuttavia ripreso, perchè pare che con divisa e cappello inquieti e spaventi le anime candide della sinistra, che vedono in ogni militare un colonnello greco o argentino pronto a inscenare un bel golpe.


E finalmente arriva il momento della gran lotteria per l'elezione del Presidente della Repubblica, siamo ai primi di gennaio del 2022. Qui i politici hanno dato il meglio e il peggio di sè stessi, facendo giri e rigiri di valzer, bruciando via via vari candidati, finchè alla fine sono tornati sui loro passi, rieleggendo Mattarella. Stesso copione di qualche anno fa con la rielezione di Napolitano. Ovvio che questi giri di valzer mi hanno dato lo spunto per creare diverse "interpretazioni", via via che la cronaca quotidiana proponeva nuovi candidati.
Si è cominciato con i sussurri e grida che riguardavano Giuliano Amato, ed ecco il "dottor sottile" intento ad operare una Italia stremata e ormai esangue, attorniato dagli altri protagonisti della commedia in atto. 


Ad un certo punto, siamo subito dopo la befana, spunta l'ipotesi di Casini come candidato. Ma in realtà Piefurby, come lo chiama Dagospia, da vecchio marpione democristiano, si mantiene dietro le quinte, e mentre il suo nome viene sussurrato a mezza voce, lui sparisce dalla circolazione per non rischiare di essere bruciato. Eccolo dunque collocato in apnea, nascosto sotto il pelo dell'acqua, in paziente attesa che venga il suo turno, che però per questo giro non arriverà. 
Ma lui sarà pronto e presente, come un Higlander, l'ultimo immortale della politica italiana, anche per il prossimo turno... 


Il balletto procede, non emerge ancora alcun candidato forte da poter vincere la competizione, il cerchio magico di Forza Italia, convince Berlusconi che potrebbe avere qualche chance di essere eletto alla più alta carica dello stato. Lui sembra crederci e gioca le sue carte nei confronti degli alleati, ma come è anche troppo evidente, la sua è una missione impossibile, nessuno al di là dei discorsi di circostanza, ha mai pensato che "Il Banana", come lo chiama Dagospia, abbia qualche possibilità di elezione.
Quindi non si poteva che legare la sua autocandidatura al famoso film con Tom Cruise, Mission: impossible.


Come è noto il candidato ideale alla presidenza sarebbe stato Mario Draghi, ma lui è presidente del Consiglio e tutti vedono con difficoltà il suo trasferimento al Quirinale, perchè questo fatto costringerebbe a rifare da capo l'alleanza di governo, trovando a sua volta un nuovo candidato per la presidenza del consiglio. 
Così fin dall'inizio, e con una certa delusione dello stesso Draghi, che avrebbe gradito la promozione e l'aveva anche auspicata in un suo discorso prima di Natale, il suo nome è escluso dalle ipotesi di candidatura.
Le votazioni comunque si succedono senza risultato, vengono bruciati i nomi della Presidente del Senato Casellati e di Elisabetta Bellloni, alto funzionario dello Stato.
Così il 24 gennaio comincia a farsi strada l'idea di tornare alla casella di partenza e si comincia a guardare di nuovo a Mattarella, nonostante la ostentata indisponibilità del Presidente, che aveva sbandierato il trasloco nel nuovo appartamento, con tanto di immagine dei materassi caricati sul camion. Però, chi lo conosce bene sussurra che se tutti i partiti si appellassero a lui e se si trattasse di rendere un ultimo servizio alla nazione...


Così il 29 gennaio 22, si arriva all'epilogo, quello che all'inizio sembrava impossibile si concretizza. Tutti i partiti, che hanno dato il peggio di sè in questa inconcludente vicenda, fanno appello alla responsabilità del Presidente uscente e questi viene rieletto con un quasi plebiscito di oltre 700 voti. Nello stesso momento anche Draghi, obtorto collo, deve continuare a tenere per le mani il bandolo della complicata matassa del governo. 
E così li ho appaiati, inseriti in due cubetti di ghiaccio, con la scritta che dà l'idea che entrambi forse avrebbero preferito una soluzione diversa.


Con l'arrivo di Draghi al governo le cose per l'Italia sembrano mettersi un pò in carreggiata. Si va verso la fine della pandemia e la figura di Draghi rivaluta il nostro paese agli occhi delle altre nazioni europee come Francia E Germania, che adesso ci considerano un partner ed un interlocutore importante. 
Ma il diavolo come spesso succede, ci mette lo zampino, e arriva la guerra in Ucraina, con l'appoggio incondizionato dell'Europa e quindi anche dell'Italia alle sanzioni nei confronti della Russia. Su questi provvedimenti, forse prima di aderirvi entusiasticamente il nostro governo poteva anche ragionare e capire se erano provvedimenti che potevamo permetterci. Perchè siamo tra le nazioni europee più deboli ed esposte alla dipendenza dal gas che viene dalla Russia... E infatti Putin reagisce, forse giustamente dal suo punto di vista, e ci chiude i rubinetti del gas. 
Così il prezzo del metano e dell'energia in generale se ne va alle stelle, è un vero e proprio shock che si abbatte come un maglio su famiglie e imprese. E Draghi che fa? Se ne esce con la battuta più infelice e incomprensibile da quando è a palazzo Chigi. Poichè siamo in estate dice: "Volete la pace o i condizionatori?" Se fossimo stati in inverno avrebbe chiesto se volevamo la pace o il riscaldamento in casa... 
Così un pò amaramente mi tocca ritrarlo nei panni di un improbabile Ponzio Pilato, che, ricorderete, chiese al popolo se volessero libero Gesù o Barabba. E il popolo scelse... Barabba.
Quindi alla domanda di Draghi risulta incomprensibile e superflua. Il popolo sceglierebbe comunque i condizionatori, piuttosto di una pace lontana in una nazione come l'Ucraina, che molti italiani, prima che ci fosse questa crisi, non sapeva neanche dove si trovasse o addirittura se esistesse.



Ma arriva l'estate e, inaspettatamente la situazione politica precipita al punto che Mattarella è costretto a sciogliere le camere e ad indire le elezioni anticipate per la fine di settembre. 
E naturalmente la campagna elettorale che i partiti sono costretti a mettere in piedi in fretta e furia, mi dà l'occasione inevitabile di creare alcune situazioni divertenti. 
Prima di iniziare la campagna elettorale però c'è il balletto delle alleanze, che se per il centrodestra sono abbastanza scontate, col classico tridente Lega, FDI e Forza Italia, con l'appoggio di alcuni cespugli minori, per la sinistra diventa un tragicomico  melodramma in tre atti.
Ma andiamo con ordine. A fine luglio Letta e Calenda annunciano trionfalmente di avere un accordo di alleanza già fatto, che comprende anche +Europa ed Emma Bonino, dopo che il PD ha definitivamente abbandonato l'idea del "campo largo" che avrebbe dovuto comprendendere nell'alleanza il movimento 5 stelle, guidato da Conte.
Così mi viene spontaneo comporre subito il "Lettaleone", armata dove sotto le insegne lettiane si schierano appunto Calenda come fido scudiero, poi Di Maio, sempre lesto a mettersi dove ci sia un seggio garantito per lui, e poi la stessa Gelmini, che pochi giorni prima, assieme a Mara Carfagna è passata con partito di Calenda. Renzi invece, in questa fase rimane fuori dall'accordo e lo vediamo negletto dietro all'armata, che chiede invano di farne parte.


Nel frattempo Di Maio ha creato un suo partitino che, con poca fantasia, ha chiamato Impegno Civico, dopo l'uscita dal movimento 5 stelle. Ma è alle prese con un problema di difficile soluzione: dovrebbe raccogliere in tutta Italia circa 30 mila firme per potersi presentare alle elezioni. Disperando di farcela, cerca la scorciatoia che sembra quasi una beffa per uno che doveva aprire il parlamento come una scatoletta di  tonno, ricordate? 
Che cosa si inventa? Fa un incredibile accordo con Bruno Tabacci, vecchio democristiano della prima ora, sopravvissuto a molte ere geologiche della politica, il quale ha un suo partitino che non necessita di raccolta firme, in quanto già presente in Parlamento, e quindi in pratica, questa inedita coppia che non ti aspetti, si mette assieme in nome della santa alleanza elettorale e in nome della poltrona, mettendo in piedi in pratica una nuova Democrazia Cristiana. Ed in effetti, se non ci fosse da piangere, farebbero effettivamente morire dal ridere... 

Ma il diavolo fa le pentole e non i coperchi... Succede che Letta, bisognoso ancora di aggiungere altri tasselli alla sua eterogenea armata Brancaleone, si accorda dopo vari tira e molla e qualche mal di pancia, col duo Bonelli e Fratoianni, cioè con i Verdi e la sinistra-sinistra. 
A questo punto però, colpo di scena, il giorno dopo Calenda dichiara, con gran squilli di tromba, che non può accettare la presenza dei nuovi arrivati nell'alleanza e si ritira, tirando in pratica una bella coltellata al povero Enrico, che rimane col cerino in mano.
Così, riprendendo una pubblicità che si vede in questi giorni in tv, ecco Letta-Giulio Cesare, che regala a Bruto-Calenda un set di coltelli, senza sospettare a cosa serviranno poi quei coltelli...



Verso metà agosto, Calenda, dopo avere mollato Letta, si tura il naso e fa un accordo con l'ex nemico Renzi, decidendo di correre assieme alle elezioni per creare il terzo polo, alternativo ai due raggruppamenti del centrodestra e del centrosinistra.
Però nei sondaggi e nelle rilevazioni sulle intenzioni di voto l'alleanza dei due non riscuote grandi consensi, rimanendo su percentuali modeste. 
Così ho voluto mettere i due sulla mitica Lancia Aurelia spider di Vittorio Gassman del film il sorpasso, dove, alle solite spacconate di Renzi-Gassman, risponde un Trintignant-Calenda, preoccupato perchè la macchina sembra essere un pò lenta...


Intanto sul fronte di centrodestra i sondaggi vanno a gonfie vele per l'alleanza, ma sopratutto per il partito di Giorgia Meloni. La sua preoccupazione quindi non è tanto vincere le elezioni, quanto doversi trovare a governare, e magari proprio a capo del governo, con una situazione economica difficilissima e con la ostilità dichiarata dei poteri forti internazionali, a cominciare ovviamente dagli ineffabili burocrati di Bruxelles. 
Così la Ducetta, come la chiama Dagospia, cerca di uscire dall'angolo mantenendo e incrementando i buoni rapporti con Mario Draghi, che è ancora Premier e, nel discorso al Meeting di Rimini ha dichiarato che il governo prossimo, qualunque sarà, farà bene e sarà all'altezza del suo compito.
Quasi un endorsement verso il centrodestra e la Meloni in particolare, visto che con tutta probabilità da quell'area nascerà il nuovo governo. E Draghi stesso potrebbe giocare in futuro un ruolo come garante dell'Italia verso le istituzioni europee e mondiali.
Così la Ducetta diventa Draghetta, ed eccola compiaciuta, in veste di prestigiatore, estrarre dal cilindro un bel coniglio con le fattezze di Supermario.



Siamo ai primi di settembre, la campagna elettorale va avanti, ed Enrico Letta si ingegna come può, si inventa un improbabile ruolo di pizzaiolo per raccattare qualche voto in più. Ma sappiamo che Enrico è un uomo permaloso, che sa serbare rancore. Lo ricordiamo ai tempi del confronto con Renzi quando era Premier, e del famoso "Enrico stai sereno..." a cui è seguita la defenestrazione a stretto giro di posta. E poi ovviamente si è attaccato all'orecchio pure il comportamento di Calenda, che, come nelle classiche storie di matrimonio di una volta, lo ha prima sedotto e poi abbandonato.
Così approfitta del ruolo di pizzaiolo per mettere in atto la sua vendetta nei confronti dei due incauti clienti. Ed è una tremenda, anche se scherzosa vendetta. 


CONTINUA.... 
(in aggiornamento seguendo l'attualità quotidiana)




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