L' ONORE DELLE ARMI AL VECCHIO DONALD
Sono piuttosto allergico al progressismo radical e alle sue anime belle, e vado spesso controcorrente rispetto alla vulgata dominante, per cui non solo mi è piaciuta l'elezione di Trump a presidente USA, ma l'ho pure ipotizzata fin dall'inizio quando nessuno ci credeva e l'ho sostenuta nelle varie fasi delle primarie repubblicane e dopo nella sfida definitiva con la Clinton.
Il vecchio Donald, nonostante le sue mattane e la predisposizione a volte a farsi del male da solo, ha fatto cose buone per l'economia americana e si è distinto, dal Nord Corea al Medio Oriente, per una concreta distensione in politica internazionale.
Resto dell'idea che sia stato sopratutto sfortunato, perchè, senza l'arrivo di questa sciagurata pandemia, sarebbe certamente stato rieletto.
Ma adesso che le le luci stanno per spegnersi, nonostante la sua resistenza accanita, mi è venuta quasi spontanea questa immagine, che pur nella caduta, ha una sua grandezza e rende l'onore delle armi.
Comunque non sarà un problema, perchè le regole della democrazia, ancorchè tirate parecchio per i capelli da tutti i media americani e tutto l'establishment schierati contro Trump, vanno sempre rispettate.
E poi se siamo sopravissuti a 8 anni della presidenza Obama, guerrafondaio e premio nobel per la pace a sua insaputa, possiamo ben avviarci senza problemi a qualche anno della presidenza di "Sleepy Joe".
Del resto, come cantava Lucio Dalla: "L'America è lontana, dall'altra parte della luna..." E noi abbiamo dei bei problemi da risolvere qui in Italia, a cominciare da una democrazia sospesa, dall'economia in pezzi e da un governo semiabusivo, che se non fosse arrivata la vicenda Covid, ce lo saremmo già dimenticato da un pezzo.
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