TANTI ANNI FA, IN UN CIMITERO LONTANO
(Gen 25) Fra pochi giorni, il 18 gennaio, sarà il 25° anniversario della morte di Bettino Craxi esule in Tunisia. Credo di essere uno dei non tantissimi italiani che è stato nel piccolo cimitero cristiano di Hammamet, in Tunisia, a visitare la tomba di Bettino Craxi.
Tra l'altro ci sono stato molti anni fa, pochi mesi dopo la sua morte, nel luglio del 2000, mentre la sua figura era ancora sotto la dannazione totale, che valeva per alcuni personaggi politici e non per altri, per l'effetto della cosiddetta operazione "mani pulite".

In realtà un colpo di stato in guanti gialli, che ha terremotato in quegli anni l'Italia e quasi tutti i partiti politici, salvandone solo uno e spianandogli la strada verso una programmata e sicura vittoria elettorale.
Tra l'altro ci sono stato molti anni fa, pochi mesi dopo la sua morte, nel luglio del 2000, mentre la sua figura era ancora sotto la dannazione totale, che valeva per alcuni personaggi politici e non per altri, per l'effetto della cosiddetta operazione "mani pulite".

In realtà un colpo di stato in guanti gialli, che ha terremotato in quegli anni l'Italia e quasi tutti i partiti politici, salvandone solo uno e spianandogli la strada verso una programmata e sicura vittoria elettorale.
Che poi fortunatamente non avvenne per effetto di una forte reazione popolare, che portò la gente a votare in massa per un neonato partito antagonista dell'annunciato vincitore.
Tutto quello che successe in quel periodo mi è apparso da subito come una enorme ingiustizia, una fiera dell' ipocrisia e della parzialità politica e, trovandomi in Tunisia, ho voluto andare espressamente a visitare la tomba di quello che già allora consideravo un politico di qualità e un uomo di coraggio, l'unico che si alzò in parlamento in quei giorni drammatici e disse testualmente: "... Va detta qui chiara una cosa che tutti sanno del resto, è che buona parte del finanziamento politico ai partiti italiani è irregolare o illegale. Non credo che ci sia nessuno in quest’aula, responsabile politico di organizzazioni importanti che possa alzarsi e pronunciare un giuramento in senso contrario a quanto affermo: presto o tardi i fatti si incaricherebbero di dichiararlo spergiuro".
In effetti nessuno si alzò per contestare il suo discorso, tutti a capo chino in un'aula dove dominava un silenzio glaciale.
Craxi, unico leader politico di livello nazionale fu accusato e incriminato per vari reati legati al finanziamento del suo partito, e per evitare l'arresto dovette rifugarsi in esilio al Hammamet, in Tunisia dove possedeva una modesta residenza, che utilizzava per i suoi periodi di riposo. E lì rimase fino al giorno della morte, che lo colse avvilito e sconfitto a soli 66 anni.
Negli anni successivi alla sua scomparsa la storia si è incaricata di rendere un pò di giustizia, umana e politica, alla figura di Craxi, uno dei pochi uomini di governo di valore che l'Italia ha avuto nel dopoguerra.
Sulla tomba c'è un libro aperto scolpito nel marmo con una scritta che dice: "la mia libertà equivale alla mia vita..." Sopra il libro era appoggiato, pietosamente, un garofano rosso.
Tutto quello che successe in quel periodo mi è apparso da subito come una enorme ingiustizia, una fiera dell' ipocrisia e della parzialità politica e, trovandomi in Tunisia, ho voluto andare espressamente a visitare la tomba di quello che già allora consideravo un politico di qualità e un uomo di coraggio, l'unico che si alzò in parlamento in quei giorni drammatici e disse testualmente: "... Va detta qui chiara una cosa che tutti sanno del resto, è che buona parte del finanziamento politico ai partiti italiani è irregolare o illegale. Non credo che ci sia nessuno in quest’aula, responsabile politico di organizzazioni importanti che possa alzarsi e pronunciare un giuramento in senso contrario a quanto affermo: presto o tardi i fatti si incaricherebbero di dichiararlo spergiuro".
In effetti nessuno si alzò per contestare il suo discorso, tutti a capo chino in un'aula dove dominava un silenzio glaciale.
Craxi, unico leader politico di livello nazionale fu accusato e incriminato per vari reati legati al finanziamento del suo partito, e per evitare l'arresto dovette rifugarsi in esilio al Hammamet, in Tunisia dove possedeva una modesta residenza, che utilizzava per i suoi periodi di riposo. E lì rimase fino al giorno della morte, che lo colse avvilito e sconfitto a soli 66 anni.
Negli anni successivi alla sua scomparsa la storia si è incaricata di rendere un pò di giustizia, umana e politica, alla figura di Craxi, uno dei pochi uomini di governo di valore che l'Italia ha avuto nel dopoguerra.
Sulla tomba c'è un libro aperto scolpito nel marmo con una scritta che dice: "la mia libertà equivale alla mia vita..." Sopra il libro era appoggiato, pietosamente, un garofano rosso.
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