GRETA, COME RACCOGLIERE QUALCHE MILIONE DI EURO E VIVERE FELICI
Giovane, battagliera, impavida col suo cartello seduta davanti al parlamento nel freddo inverno di Stoccolma. Greta Thunberg, 16 anni, svedese, la ragazzina che oggi è sulla bocca di tutti, non è ancora maggiorenne ed è già stata proposta per il premio Nobel.
E' l'idolo del momento di milioni di ragazzini e di un certo mondo radicalchic che si consola e si lava la coscienza con queste campagne ecologiste che risultati non ne portano, ma fanno molto impegno.
Che siano magliette rosse, secchiate d'acqua in testa, o sciarpe arcobaleno, tutto va bene per le più varie occasioni di protesta. In questo caso grande mobilitazione per fare gli ecologisti della domenica, poi il lunedì tutti attaccati agli smartphone, tutti in giro con superauto, tutti con le case ben riscaldate d'inverno e ben rinfrescate d'estate, tutti a bere acqua minerale e buttare bottiglie di plastica a tonnellate, tutti a bere il caffè fatto con le capsule, perchè fa più figo (e quello che beve George Clooney), ma le capsule vuote, che sono fatte di alluminio sono anch'esse super inquinanti e stanno diventando un vero problema.
Così vanno le cose comunque. Ma è possibile che questa campagna mediatica che ha mobilitato tutto il mondo sia tutta farina del sacco di una ragazzina con le treccine che pur essendo nell'età adolescenziale la fanno sembrare una pippi calzelunghe un poco più rotondetta?
No, in effetti non è possibile. Secondo il giornalista d' inchiesta svedese Andreas Henriksson dietro a Greta c' è un esperto di pubbliche relazioni, un certo Ingmar Rentzhog, fondatore di una società che si chiama opportunamente "We Don' t Have Time" "non abbiamo più tempo", che ha lo scopo di «creare una piattaforma sociale sulla più grande sfida dei nostri tempi: il clima» e lo scopo un poco meno dichiarato, ma reale, di fare soldi a palate sfruttando un tema di gradimento universale e i meccanismi di internet che consentono di guadagnare dollari per ogni visita al sito e di raccogliere fondi fruttando la credulità popolare.
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Greta ospite al World Economic Forum di Davos. Il tempio della grande finanza mondiale. Un passo importante nella creazione del personaggio. |
Ma per raggiungere questo obiettivo serviva un simbolo, una bandiera e Greta, per età e caratteristiche, è perfetta. Rentzhog circa sei mesi fa l'ha incontrata di fronte al Parlamento svedese a Stoccolma e ha pubblicato un post strappalacrime sui social nel primo giorno di sciopero della ragazza. Da allora il suo sito è decollato con milioni di visualizzazioni. E pochi giorni più tardi esce anche un libro dei genitori della ragazza, che guardacaso era appena stato scritto, che si intitola "Scenes from the Heart" "scene dal cuore", e che racconta la storia della vita di Greta e della sua famiglia. La quale cosa non sembra certo un coincidenza.
Intendiamoci questa ragazzina mi è pure simpatica e mi fa tenerezza, lei è probabilmente in buona fede e ci mette tutto l'impegno di cui è capace alla sua giovane età. Altri sono invece gli scopi e gli interessi di chi gli gira attorno, a cominciare dai genitori.
«Una campagna pubblicitaria perfetta» la definisce il settimanale svedese Weltwoche. Anche per raccogliere fondi: a novembre Greta è stata nominata nel consiglio di gestione di "We Don't Have Time" e puntualmente, tre giorni dopo, una campagna di raccolta fondi on line ha raccolto 30 milioni di corone (circa 3 milioni di euro) mica bruscolini.
In attesa del colpo grosso, quello veramente da maestri: l'assegnazione alla piccola Greta (e ai creatori del suo personaggio) del premio Nobel per la Pace. Che comporta un assegno al vincitore di un altro bel milioncino di euro e sopratutto la gloria mondiale imperitura, per avere vinto il massimo premio che esista sulla faccia della terra, il Nobel, appunto.
E voi che per sbarcare il lunario state ancora a pensare di andare a fare i camerieri nella pizzeria sottocasa, o magari a consegnare pranzi e spuntini correndo come matti per le vie di Milano in bicicletta per quattro o cinque euro a consegna...
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