PRENDI L'ORO (DI BANKITALIA) E SCAPPA

In piena crisi di nervi il partito dei cinque stelle, dopo la batosta elettorale dell'Abruzzo e dopo che da tutte le parti suonano campane a morto per l'economia italiana, hanno avuto la bella pensata di prendere una parte delle riserve d'oro dello Stato, chiuse nei forzieri di Bankitalia e metterle in vendita sul mercato come se si trattasse di un cesto di frutta o una cassetta di pesce. 

Questo per evitare la sempre più probabile manovra correttiva che il governo dovrebbe essere chiamato a fare nei prossimi mesi per raddrizzare la baracca.
Ovviamente la questione dell'oro depositato presso la Banca d'Italia è materia complessa, da trattare con le pinze. L'oro viene comprato e venduto in piccole quantità dalle autorità centrali della Banca, ma senza fare tanto clamore, e sopratutto senza utilizzarlo per tappare i buchi della finanza allegra governativa. 
Basti pensare che una nazione che ha recentemente messo sul mercato parte dell'oro delle sue riserve è stato il Venezuela, nazione che è notoriamente alla canna del gas.
Immaginatevi cosa potrebbero pensare gli occhiuti gnomi che controllano la finanza internazionale di una simile mossa da parte del governo italiano. Con le prevedibili conseguenze sulla credibilità e sostenibilità del nostro debito pubblico e con immediate ripercussioni sul quella vera e propria arma di coercizione di massa che è lo Spread.
Ecco comunque i nostri baldi rappresentanti grillini alla ricerca dell'oro perduto:




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