UN PICCOLO CROCEFISSO DIVENTA RIVOLUZIONARIO
Guardate questa foto, è l'immagine di una giornalista che si chiama Marina Nalesso, ed è in onda sulla rete uno della Rai come conduttrice del Telegiornale. Una foto di una bella donna, brava giornalista, vestita sobriamente e correttamente. Eppure, non ci crederete, ma ha destato lo scandalo e le ire degli ateisti, che si sono scatenati, ovviamente in quei gironi del livore che sono i social: ostentazione, occupazione cattolica della Rai! Aggressione alla laicità dello Stato!
E sapete perchè tutto questo scandalo secondo lorsignori? Perchè porta al collo una semplice catenina con un piccolo crocefisso.
E le teste d'uovo della della SCPC (Suprema Cupola Politicamente Corretta) sono le stesse, pensate che difendono e giustificano che in Italia, nelle nostre città circolino personaggi bardati come quelli-quelle che vediamo in foto, perchè non si capisce chi ci sia sotto il pastrano, potrebbe anche essere un uomo, potrebbe essere un terrorista pronto a farsi esplodere...
Sono dunque queste anime belle a contestare il crocefisso, quelle disposte ad accettare e a sottomettersi a qualunque tipo di cultura, sopratutto se oscurantista, sopratutto prevaricatrice della libertà altrui (cioè la nostra), come si può capire anche dalle presenze che si vedono sempre più numerose nelle nostre piscine, dove se il bagnino accenna a un rimprovero o magari ad un allontanamento per motivi igienico-sanitari, perchè questa gente pretende di fare il bagno vestita, si aprono le cateratte delle accuse di razzismo e di fascismo.
Siamo ormai all'inversione del buonsenso. La nostra storia e la nostra cultura millenaria tra le quali si potrà a buon diritto annoverare un piccolo crocefisso da portare al collo, come fanno milioni di italiani per strada, desta scandalo e riprovazione, mentre altri comportamenti, altre culture palesemente estranee, oscurantiste e retrograde, repressive sopratutto della condizione della donna, trovano buona ospitalità fra gli applausi di lorsignori. E la situazione è peggiorata dal fatto che il potere ecclesiastico, le alte gerarchie della chiesa, a cominciare dal grande capo Bergoglio sulla questione crocifissi e sulla difesa della cristianità in generale, si mostrano peggio che menefreghisti, non prendendo posizione e non difendendo come sarebbe dovere ed obbligo il massimo simbolo della loro religione.
Dunque un gesto comune come quello di portare al collo un crocefisso diventa quasi una sfida in questa società modernizzata, relativizzata e prona ai voleri dei nuovi padroni del mondo.
Va quindi rivolto un grazie alla brava Giornalista Marina Nalesso, per avere fatto un gesto normale, ma assurdamente divenuto quasi rivoluzionario.
Una vicenda su cui bisogna riflettere se si vuole provare a rimettere la storia della nostra nazione sui binari del buon senso e della ragionevolezza, prima che ne siamo travolti tutti, in questo imperversare di follia collettiva.
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