L'AUTOGOL DI BERLUSCONI SULLA RAI
Titoli dei giornali dei giorni scorsi: "Liberi e uguali e Partito Democratico rinnovano l' appello a Forza Italia a esprimere voto contrario alla nomina di Foa a Presidente RAI...".
E già questa affermazione avrebbe dovuto indurre Berlusconi a drizzare le orecchie e riconsiderare il voto contro il presidente designato in commissione di vigilanza.
Marcello Foa tra l'altro è stato capo redattore del "Giornale", ed è tuttora collaboratore del quotidiano della famiglia Berlusconi. E' un giornalista che io conosco bene perchè lo seguo nei suoi scritti da parecchio tempo, di grande esperienza e sicuramente collocato nell'area dei pochi nell'ambiente del giornalismo che non baciano la pantofola della sinistra per avere onori e prebende. Un uomo con le sue idee, coerente e assolutamente affidabile.
Dicono poi che sia anche un pò "sovranista", e che male c'è? E' un peccato difendere le ragioni della propria nazione, della propria storia della propria cultura e della propria tradizione? Direi di no, direi che era l'uomo ideale per dare una impronta di svolta alla direzione della Rai per troppi anni asservita al controllo quasi esclusivo della cultura dominante della sinistra, anche negli anni in cui al governo c'era Berlusconi.
Dicono poi che sia anche un pò "sovranista", e che male c'è? E' un peccato difendere le ragioni della propria nazione, della propria storia della propria cultura e della propria tradizione? Direi di no, direi che era l'uomo ideale per dare una impronta di svolta alla direzione della Rai per troppi anni asservita al controllo quasi esclusivo della cultura dominante della sinistra, anche negli anni in cui al governo c'era Berlusconi.
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Matteo Salvini, Marcello Foa e Silvio Berlusconi. |
Peccato che Berlusconi non l'abbia capito e si sia fatto trascinare dai suoi, in questo caso "cattivi" consiglieri. Dicono certe voci infatti che il Cav, in seguito ad un colloquio personale con Matteo Salvini, avvenuto la mattina stessa del voto in commissione, in cui il leader della lega avrebbe fatto importanti concessioni, sarebbe stato disponibile ad accettare, ma il suo cerchio magico lo ha convinto per il no.
Un gesto di sfida con poche motivazioni, che potrebbe mettere in discussione in via definitiva quell'alleanza di centrodestra che era risultata vincente alle elezioni di marzo e che si dovrebbe preparare a governare, dopo che l'esperienza di governo coi grillini arriverà al termine, come avverrà sicuramente in tempi medio-brevi, e si andrà nuovamente alle urne.
Abbiamo avuto presidenti della Rai come Lucia Annunziata e i presidenti in quota del PD renziano e nessuno di FI aveva messo bocca su quelle nomine, su Foa invece è scattato il vade retro un pò masochista.
In più solo l'idea che le sinistre, oggi quasi defunte, cerchino di tirare per la giacchetta un Cav ormai poco lucido nelle scelte politiche, dovrebbe fargli capire che stanno tentanto di usarlo.
Usarlo, come è prassi comune della sinistra, come fecero con Fini ai tempi della rottura della maggioranza, quando fondò quel suo partitino personale chiamato "futuro e libertà", salvo poi buttarlo in un angolo come uno straccio bagnato, quando il partitino, ad onta del nome, ebbe ben poco futuro, la manovra di Fini era fallita e non era riuscito nell'intento di far cadere il governo dell'odiato Cavaliere.
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Marcello Foa, collaboratore del giornale, si vede che è giornalista organico al centrodestrae non allineato al pensiero "mainstream",anche dai temi dei suoi interventi. |
Cosa che riuscì poi perfettamente alle sinistre guidate da Napolitano, con la complicità della Troika di Bruxelles che impose Monti.
La morale nell'ambito dei partiti di centrodestra deve essere quella di guardarsi sempre dalle lusinghe della sinistra: "timeo danaos et dona ferentes" dicevano non senza ragione i troiani, "temo i greci anche quando portano doni".
Inoltre sbaglia chi nell'area del centrodestra, sia all'interno della Lega che di Forza Italia, cerca la rottura a tutti i costi fra i due partiti. Certamente Salvini ha il vento in poppa nei sondaggi e invece un Berlusconi ormai logorato da mille battaglie arranca e si aggrappa attorno a una modesta quota del 10%. Ma per superare la soglia del 50%, o per garantire comunque una maggioranza parlamentare al momento della resa dei conti elettorale, serviranno i tanti voti della lega, ma anche quelli di Berlusconi e anche i pochi della Meloni.
Si illude chi, nel centrodestra e sopratutto nella Lega, pensa che il futuro del Carroccio sia nell'accordo stabile ed organico con il movimento dei 5 stelle.
Non può essere nè stabile, nè organico ed è destinato a chiudersi in tempi medio-brevi, arriverà forse a fine anno, forse fino alle elezioni europee e poi...
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Si può essere più o meno d'accordo con il Berlusconi politico , da parte mia penso che non è piu lui che guida quel partito e i risultati si vedono .
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