UN LIBRO PER L'ESTATE - COME OPPORSI AL RADICAL-CHIC

Radical chic: un binomio che ha ormai quasi mezzo secolo. Lo ha battezzato nel giugno del 1970 Tom Wolfe con un lunghissimo articolo sul New York Magazine. Il titolo: Radical Chic, That Party at Lenny' s. Wolfe fece un resoconto del ricevimento che qualche mese prima Felicia Bernstein, moglie del compositore e direttore d'orchestra Leonard, organizzò per raccogliere fondi a sostegno del gruppo rivoluzionario delle Pantere nere.
La festa si svolse a casa dei Bernstein, in un attico su Park Avenue, a Manhattan. Erano presenti molte personalità del mondo della cultura e dello spettacolo newyorchese e i camerieri in livrea (camerieri bianchi per non offendere gli ospiti afroamericani) servivano tartine al Roquefort.

Da allora il termine "radical chic" serve a definire i ricchi, di sinistra, quelli che pensano di avere il monopolio della cultura, del pensiero corretto e etico, quelli che si definiscono i "buoni" e marchiano qualsiasi visione divergente come fascista, reazionaria, cattiva, buzzurra, cafona e al massimo dell' indignazione come disumana. In Italia il simbolo e l' incarnazione fu in quegli stessi anni l' editore Giangiacomo Feltrinelli, morto in clandestinità mentre cercava di far saltare un traliccio.
Da allora la cricca radical e chic ha generato generazioni, di figli, nipoti e nipotini, tanto che si sta ancora qui a parlarne. Alessandro Catto, classe 1991, analista politico, e fondatore del network La via culturale lo ha riportato al centro della scena, con il saggio: Radical chic. Conoscere e sconfiggere il pensiero unico globalista. 
Il libro è edito da "La vela Editore" e costa solo 12 euro. Una ottima lettura per l'estate sotto l'ombrellone o in mezzo al bosco in montagna



È una guida raffinata e ironica per sopravvivere alla visione del mondo degli intellettuali dell'indignazione al caviale. Ogni tanto capita di incontrare i loro seguaci nei bar, qualche volta perfino in periferia e provincia, e sentirli predicare il solito repertorio di frasi fatte e luoghi comuni. Quello che Catto suggerisce è una lotta di classe, con la forza dell' intelligenza e delle parole, contro l' oligarchia del vecchio pensiero tardo novecentesco.

Quando i "perbenisti" si avvicinano bisogna sapere cosa rispondere. Qui un manuale per le questioni più cruciali: prima di tutto l' immigrazione. Ecco cosa scrive l' autore: «Il terreno su cui il liberal cade con puntualità è quello dell' immigrazione, tema che ci aiuta anche a riconoscere le caratteristiche essenziali del soggetto in questione». Giulia Sbarbati per “Libero Quotidiano”


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